Lavoro autonomo e subordinato, sono queste le due forme di lavoro più diffuse e conosciute.
Ma sai davvero quali sono le differenze sostanziali tra le due?
Se la risposta è no, allora continua a leggere e vediamole insieme!
L’elemento che contraddistingue il lavoro subordinato è, essenzialmente, il vincolo di soggezione personale del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro (ciò si chiama SUBORDINAZIONE).
Altri tratti caratteristici del lavoro subordinato che sanciscono la differenza con il lavoro autonomo sono:
– il controllo: il datore di lavoro ha il potere di impartire delle direttive e, di conseguenza, anche di controllare che queste vengano svolte e svolte bene. Se il controllo è continuativo, allora si parla proprio di lavoro subordinato!
(Un altra tipologia di controllo che il datore ha a disposizione è sulle assenze del dipendente, quest’ultimo, infatti deve giustificare attraverso documentazione provante il motivo dell’assenza dalla prestazione lavorativa);
– il luogo di lavoro: il datore di lavoro decide (ed indica nella lettera di assunzione!) il luogo dove il dipendente dovrà svolgere la sua attività, impegnandosi, oltretutto, a mantenerlo come luogo sicuro ed adatto all’attività svolta;
– l’orario di lavoro: oltre al luogo, il dipendente deve rispettare anche l’orario di lavoro concordato con il datore ed indicato nella lettera di assunzione; non ha autonomia organizzativa a livello di orario ma potrà giustificare eventuali assenze necessarie con tutti gli strumenti messi a sua disposizione dalla legge (ferie, permessi, aspettativa, malattia, etc.);
– il poter disciplinare: il datore di lavoro ha la possibilità di comminare sanzioni ai propri dipendenti, qualora questi non rispettino i vincoli contrattuali o se commettono reati, arrivando, dove previsto, anche al licenziamento disciplinare. Il dipendente potrà giustificare il comportamento tenuto, ma il datore potrà decidere, se la giustificazione non è ritenuta valida, se comminare comunque la sanzione;
– l’assenza di organizzazione: il dipendente non ha la possibilità di organizzarsi imprenditorialmente, ma svolgerà la sua attività con gli strumenti, i materiai ed i macchinari messi a disposizione dal datore di lavoro, il quale si assume anche il famoso “rischio d’impresa”;
– il pagamento della retribuzione: caratteristica importante ed imprescindibile, poi, è quella del pagamento dello stipendio.
Insomma, molte e sostanziali le differenze tra i due rapporti di lavoro. A complicare un po’ la situazione arriva, però, il lavoro PARASUBORINATO!
Lo conosci?
Ne parleremo in un prossimo articolo!